La rassegna “Maggio Letterario” prosegue con gli autori Antonia Arslan e Raffaele Guariniello
2 min readMartedì 6 giugno alle 18.15 presso la Sala Riunioni di Via Marchi (a fianco del Judo Club) Antonia Arslan, autrice di origini armene, presenterà il romanzo “Lettera a una ragazza in Turchia”, edito da Rizzoli. La scrittrice, già insegnante universitaria, saggista e traduttrice, ha pubblicato, fra l’altro, nel 2004 il libro “La masseria delle Allodole”, diventato un film dei fratelli Taviani.
Nella sua “Lettera a una ragazza in Turchia” Antonia Arslan ripercorre la storia della sua famiglia dai tempi antichi fino ai giorni nostri, in un viaggio straordinario in cui ridà vita alle vicende delle sue antenate che combattono per il proprio futuro e per restare se stesse. L’antidoto contro la paura è la memoria, perché la subdola paura che ci colpisce ogni giorno, in qualsiasi parte del mondo, è la stessa delle donne armene che si sono sacrificate per la libertà. Sarà anche l’occasione per uno sguardo su quella che è la situazione della Turchia odierna, nei suoi rapporti interni e internazionali, a partire dalle radici di una terra dalla storia così tormentata.
Venerdì 9 giugno alle 18.15 nella sala conferenze dell’UTI della Carnia Raffaele Guariniello presenterà “La giustizia non è un sogno. Perché ho creduto e credo nella dignità di tutti”. Guariniello, già libero docente di Procedura penale all’Università di Torino e magistrato di Cassazione, in magistratura dal 1967, dal 1992 procuratore aggiunto presso la Procura della Repubblica di Torino, si dimette alla fine del 2015. Il libro è una sorta di “autobiografia professionale”, l’autore, infatti, durante la sua lunga carriera si è occupato di diversi casi controversi e dibattuti, svelando ad esempio il sistema di schedature della Fiat e indagando sulla S.I.A. (Società italiana per l’amianto) e Eternit fino a risalire alle cause dei troppi decessi per mesotelioma. Guariniello si è occupato inoltre del caso Thjssen, segnando una svolta nel modo di considerare le morti sul lavoro, e sulla diffusione di sostanze dopanti sia tra gli sportivi professionisti che tra gli amatori. L’incontro sarà quindi un’occasione per ripercorre una parte della storia recente del nostro Paese con il privilegio di ascoltare il racconto dei fatti direttamente da chi li ha studiati in prima persona e ha scelto di schierarsi a favore dei più deboli con l’obiettivo di dimostrare che appunto “la giustizia non è un sogno” e che tutti gli esseri umani debbano avere pari dignità, per una giustizia realmente uguale per tutti.
La rassegna proseguirà durante il mese di giugno con due incontri presso la Biblioteca Civica Adriana Pittoni durante i quali verranno presentati i libri di Paolo Morgante “Le forme del Male” e di Monica Nobile e Marina Zulian “Qualche volta si può”.
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